venerdì, settembre 18

lettera aperta alla Federazione Nazionale della Stampa Italiana

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maninretepost 138

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Cari signori,
avete rinviato al 3 ottobre la manifestazione nazionale sulla libertà d'informazione, in segno di rispetto per la morte dei militari italiani in Afghanistan.
Vorrei farvi alcune domande, da cittadino a cui la libertà d'informazione appartiene come a chiunque.
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- se in questo atto di guerra non fossero morti degli italiani, ma "solo" dei cittadini afghani, avreste rinviato la manifestazione?
- se il 2 ottobre (vigilia del nuovo appuntamento a piazza del Popolo), avrete notizia di un naufragio di somali in vicinanza delle coste italiane, rinvierete la manifestazione, in segno di rispetto?
- oppure se avrete notizia di morti bianche, o di morti sul lavoro?
- o di morti per il prossimo temporale?...
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- che differenza pensate che ci sia, fra questi morti e quelli? i militari, degnissimi di rispetto come tutti gli esseri umani, perché sono più degni di rispetto degli altri? forse perché sono eroi che portano la pace? non pensate che questo concetto, proprio in nome dell'informazione libera dunque pluralista, sia quantomeno opinabile?
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- e se noi, cittadini tutti, tutti egualmente titolari del diritto alla libertà d'informazione, ritenessimo che TUTTI questi morti siano egualmente degni di rispetto? e siano TUTTI morti INGIUSTAMENTE? per cattiva politica edilizia, ambientale, militarista, sociale; per mafia che costruisce case di cartapesta che crollano al primo terremotino; per il disboscamento selvaggio che fa di ogni acquazzone una calamità nazionale; per un razzismo ributtante e immemore che lascia morire in mare (o peggio, rimanda al mittente) esseri umani colpevoli di cercare la salvezza da regimi odiosi, regimi che a loro volta sono odiosi in grande misura per colpa delle politiche di profitto dei governi occidentali etc etc.
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Allora, diciamo questo:
se ogni volta che si prova rispetto per una morte iniqua, si rimanda una manifestazione sulla libertà d'informazione, non ci sarà mai un giorno buono per farla;
se invece si pensa che proprio i fatti iniqui, raccontati PREVALENTEMENTE in modo iniquo e come minimo unilaterale, embedded, qualunquista, retorico etc, chiamino al rispetto assoluto per la verità, proprio per rispettare queste morti, allora occorrerebbe manifestare, a maggior ragione, ogni giorno.

Sergio Di Vita

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4 commenti:

equoasciacca ha detto...

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Cercando su Google Lettera aperta alla Federazione Nazionale della Stampa Italiana si trovano varie cose, basta cliccare sul titolo di questo post per vedere aggiornate quali siano.
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Tra le cose in questione, io non ho trovato la lettera di Sergio, che ricevo in Ccn via mail. Mi è sembrata meritevole di maggiore divulgazione e ne ho ricavato un post.
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La mia speranza è che venga ripresa altrove tanto da apparire anch'essa su Google, in una prossima futura ricerca: grazie al contributo di quei tanti che come me possono ripubblicare a loro volta.
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Sergio è un mio vecchio amico. Abita a Palermo, ed è pensionato. Queste coincidenze mi fanno ritenere sua un'altra lettera che si può vedere al link che si apre cliccando sul mio nikname.
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equoasciacca ha detto...

A queste ottime domande attorno a una decisione emblematica si può aderire qui, sotto forma di commenti successivi a questo.

Una idea potrebbe essere quella di mandare la lettera alla FNSI, magari usando il link che si apre cliccando sul mio nikname.

Per scrivere alla FNSI: http://www.fnsi.it/Pubbliche/Pag_scrivi.asp

Anonimo ha detto...

io credo che persone come voi, che considero bestie, perche come le bestie devono essere nutrite e sostenute da coloro che lavorano per mantenersi, meriterebbero a dir poco la gogna.
A noi basterebbe inviarvi in uno di quei paesi in cui vige il regime comunista per farvi capire cosa significa il lavoro e la democrazia ed in particolare il diritto di dire ciò che uno pensa.
Vigliacchi
fottetevi !!!!!!!!!!!!!!!!
Pubblica se ha le palle !!!! altirmenti fottiti tua madre come sei solito fare !!!!!!!!!!

Giuseppe Boscarino ha detto...

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Ringrazio l'Anonimo del commento precedente per avermi fatto attenzionare il problema e di aggiungere queste righe che da ora in poi integreranno il Disclaimer.
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