lunedì, novembre 24

Equo a Salemi


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maninretepost 56



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Sento la Palombelli che intervista Toscani a Radio2 e in meno di un’ora alle 17.35 di domenica arrivo a Salemi per la prima volta. Le case a 1 euro mi hanno messo in fibrillazione, generando una di quelle sferzate di entusiasmo di cui parla Roberto con la sua nave dei GAS. Infatti: mi muovo, vedo il castello, l’esposizione dei prodotti tipici, grazie al cannolo di Niccolò mi complimento con Toscani, leggo De Masi che introduce L’industria della creatività seduto su un candido cuscino intiepidito dalla balla sottostante, ripreso e intervistato da non so chi. La location è davvero bella, il castello è splendido e in festa, i salemitani pregustano in coda al freddo l’abbuffata, o fuori S. Giovanni, troppo gremito e necessariamente meno coinvolti dalla presentazione di Anorexia. I giovani bevono al bar di fronte, alcuni ragazzi fanno lazzi o più giù profittano di una vertiginosa affacciata per chiacchierare tra i motorini. E’ domenica, anche qui si sta bene si sta male, i grandi elaborano il cortile generale. L’amministrazione Sgarbi lavora gratis, sembra che il ricavato delle vendite della serata vada tutto all’assessorato, che anche l’opposizione non si opponga. Qualcuno collabora, il sindaco è sindaco di tutti, innamorato e presente. E Sgarbi arriva veloce, applaudito, in ritardo. Ma contento. Chissà quando si incazzerà. La città è mobilitata, i tanti vigili indirizzano gentili. Risalgo al castello, compro una vastedda di pecora dop a 6 euro per 600 g e dopo la fetta di torta acquistata al bar di fronte a 2,50 ritorno a casa. Rinuncio all’abbuffata. Per le case a 1 euro dovrà uscire il bando, si vedrà. Questa domenica diversa finisce comunque con la mia solita fumante margherita da asporto, 4,50 euro e cinque minuti di commenti davanti all’impiegato che rinuncia all’offerta di 375.000 euro e va avanti, verso la lieta fine. Di Rai uno.

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